Tra i Vicoli di Marrakech

Non c'è nulla come perdersi volontariamente per le strade di Marrakech, dove il caos si trasforma in magia.

Io, Matteo, avevo deciso di trascorrere qualche settimana in Marocco per staccare la spina. Il primo giorno, immerso nel souk, fui colpito dal turbinio di colori, odori e suoni. Ogni vicolo sembrava raccontare una storia diversa.

Ma la sorpresa più grande arrivò quando, in una piazza affollata, notai una borsa abbandonata su una fontana. Dentro, c'era un vecchio diario raccontante viaggi di un esploratore, con mappe disegnate a mano e annotazioni misteriose.

Attratto da quel segreto, iniziai a seguire le indicazioni del diario, scoprendo angoli nascosti e mercati poco frequentati. Tuttavia, più avanzavo, più mi sembrava che qualcosa o qualcuno mi osservasse.

Una sera, mentre leggevo in una piccola caffetteria, un uomo anziano si avvicinò, chiedendomi se il diario fosse mio. Avvertii un certo disagio, ma preferii non rispondere.

Quell'incontro lasciò una strana sensazione; non sapevo se fosse accaduto davvero o solo nella mia immaginazione. Tornai alla mia stanza, riflettendo su quanto il viaggio potesse cambiare percezioni e lasciare domande senza risposta.

Non trovai mai il proprietario del diario, e lasciai Marrakech con un misto di meraviglia e inquietudine. Forse il vero viaggio non è immergersi nei luoghi, ma negli enigmi che incontriamo lungo il cammino.