Una Notte senza Sonno

Non era la prima volta che Martina si trovava sveglia a pensare senza riuscire a dormire, ma questa notte era diversa.

Seduta alla finestra, guardava le luci della città che brillavano come piccole stelle lontane. I rumori della strada sembravano più intensi e ogni pensiero si faceva più grande nella sua mente.

Martina lavorava come editor in una piccola casa editrice, e spesso la pressione dei progetti la portava a notti insonni. Quella sera, tuttavia, non era il lavoro a turbarla, ma una serie di idee confuse per un racconto che doveva inviare il giorno dopo.

Provò a scrivere qualche frase, ma ogni parola sembrava fuori posto. Decise allora di alzarsi e fare una passeggiata notturna, sperando che l'aria fresca le chiarisse le idee.

Mentre camminava per le strade quasi vuote, si accorse di quanto la città fosse diversa senza il trambusto diurno: le vetrine illuminate, le ombre degli alberi, il silenzio che avvolgeva tutto.

A un certo punto, una piccola fontana al centro della piazza attirò la sua attenzione. L'acqua scintillava sotto i lampioni e il suono dolce sembrava calmare i suoi pensieri agitati.

Si sedette su una panchina vicina, lasciando che la tranquillità la avvolgesse. In quel momento capì che non tutte le notti devono essere produttive. A volte, la mente ha bisogno di riposare, anche senza un sonno completo.

Tornata a casa, senza aver scritto nulla, Martina si sentì però più serena. Non aveva risolto il problema del racconto, ma aveva riscoperto il valore di un momento di pausa, senza forzature.

Quella notte senza sonno non fu una sconfitta, ma una diversa vittoria: imparare ad accettare il proprio ritmo, anche quando tutto sembra confuso.