Il giorno del torneo di beach volley

Non avevo mai pensato che un gioco sulla sabbia potesse essere così impegnativo.

Era una giornata calda in una piccola spiaggia vicino a Palermo. Il torneo di beach volley attirava molte persone e io, Luca, ero tra i partecipanti, anche se non ero un esperto. Con il mio compagno di squadra, Filippo, avevamo deciso di iscriverci all'ultimo momento.

Durante il primo match, tutto sembrava andare bene. Ci muovevamo tra la sabbia, ridevamo e ci aiutavamo. Ma al secondo incontro, Filippo si fece male al piede saltando per un colpo importante. La partita si fermò e il dolore negli occhi del mio amico mi colpì profondamente.

Il problema era chiaro: Filippo non poteva continuare, e senza di lui, le possibilità di vincere sembravano azzerarsi. Gli organizzatori chiesero se volessimo ritirarci, ma io non volevo arrendermi così facilmente. Decisi allora di chiedere a un altro giocatore che era in tribuna, Gianni, se poteva aiutarci.

Gianni era un appassionato di volley, ma per paura di non essere all'altezza aveva evitato di partecipare. Accettò la sfida con cautela. Iniziò insieme a me uno sforzo per imparare rapidamente le tattiche basi e per capire i segreti del gioco sulla sabbia.

Il giorno dopo, eravamo di nuovo in campo con Gianni al posto di Filippo. La squadra non era più la stessa, ma la nostra determinazione crebbe. Anche se non arrivammo in finale, la sensazione di aver superato le difficoltà e di aver affrontato il torneo con coraggio rimase con noi.

Quella esperienza mi insegnò che il vero valore dello sport non è solo vincere, ma affrontare le sfide con spirito aperto e accettare l'imprevisto.